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Brexit modello Singapore con il Programma Freeports. Per l'UK mani libere e competitività

Aggiornamento: 11 mar 2022

Il modello è Singapore alla decima. Liz Truss ha comunicato la direzione di marcia. Come era stato previsto da Italia Atlantica, la strategia è mani libere e competitività. Il Segretario al commercio con l’estero ha annunciato che ci saranno dieci zone franche in Uk, dopo che Londra lascerà l'Unione europea. Secondo il piano, porti e aeroporti nel Regno Unito saranno designati "freeports" dopo Brexit. In tali zone franche, le merci in transito potranno essere sdoganate nel Regno Unito senza essere soggette ad alcun dazio. Per spiegare il programma freeports, Ms. Truss ha usato le parole d’ordine dei conservatori, dichiarando che i freeports saranno "liberi da inutili controlli e pratiche burocratiche" e beneficeranno di regole liberalizzate nell'ambito della nuova politica commerciale britannica. Con Boris Johnson è tornata la chiarezza di visione. Il Primo Ministro mira a creare il modello di porto franco più avanzato al mondo e trasformare porti e aeroporti britannici in zone economiche speciali, rendendo l’Uk competitiva con Dubai, Hong Kong, Singapore. Nel breve tempo decorso dall’insediamento, l’impatto del governo conservatore è stato notevole. Liberatosi dai nefasti conflitti interni, il monocolore euroscettico ha recuperato la capacità di governo dell’economia e di dialogo con i mercati. L’ordine di scuderia è inequivocabile e condiviso: l’Uk eseguirà una politica commerciale indipendente dopo aver lasciato l'Ue il 31 ottobre.

La determinazione del governo ha riavvicinato Downing Street a Threadneedle Street. A sorpresa, Mark Carney ha inviato un messaggio di rassicurazione ai mercati. Il Governatore della Boe si è detto fiducioso e prevede che il Primo Ministro negozierà un accordo Brexit ordinato che stabilizzerà l'economia britannica e produrrà il rafforzamento della sterlina. Secondo logica, è del tutto possibile che la nuova Commissione Ue si mostri più collaborativa con Londra e acconsenta di rimuovere l’odiosa clausola di backstop per consentire di stipulare l’accordo per l’uscita. L’economia britannica rimane fondamentalmente forte. La disoccupazione si è ridotta nei mesi successivi al voto Brexit, con la creazione di un milione di posti di lavoro. La crescita, che secondo le previsioni era destinata a crollare, ha invece accelerato - lentamente, ma non più lentamente che in tutta l'Ue. L'inflazione e i tassi di interesse sono bassi e sembrano stabili. L'ammontare degli investimenti in venture capital nelle startup britanniche è in crescita per un anno record. Anche il calo della sterlina sta portando vantaggi. La moneta fluttuante compete con la zona euro e si sta rivelando un meccanismo di bilanciamento dell’instabilità. Non così in Europa. Dall’Irlanda arrivano foschi avvertimenti della Banca Centrale. La Germania, con le sue case automobilistiche in difficoltà, potrebbe essere già in recessione. L'Italia è in stagnazione. La crescita della Francia si è quasi arrestata. L'economia dell'Ue è in difficoltà e con poche difese. Un No Deal potrebbe essere un colpo mortale. Ciò nonostante, Boris programma tutti gli scenari ed ha inserito altri 2 miliardi di sterline nei preparativi per il No Deal, tra cui fondi per le frontiere, per le forniture mediche vitali e per una campagna di pubbliche relazioni per preparare l’opinione pubblica a qualsiasi esito. Le probabilità di hard Brexit sono aumentate negli ultimi giorni, e il ministro responsabile Michael Gove ha asserito che il suo dicastero lavora sul "presupposto" che l'Ue non cederà e che l’Uk uscirà secondo i termini del Wto.

Boris Johnson continua a rafforzare la relazione speciale con Donald Trump. Il PM e il Potus hanno tenuto la seconda telefonata in una settimana. Un accordo commerciale bilaterale post Brexit appare imminente. La Casa Bianca ha comunicato che i due leader hanno trovato un’intesa di massima su commercio, 5G e sicurezza globale e intendono stipulare una formale partnership. Trump vede la Brexit come una opportunità per chiarire la geopolitica dell’Occidente dal commercio alla sicurezza in Cina, Russia e Iran, e ha ora aspettative precise nei confronti dello speciale alleato - e una leva finanziaria maggiore per accompagnarne le scelte strategiche.

Su questo, Trump gode dell’appoggio del partito repubblicano e del Congresso. Un gruppo di 45 senatori americani ha firmato una lettera a Boris Johnson impegnandosi a sostenere un accordo commerciale con la Gran Bretagna, indipendentemente dal fatto che il Regno Unito lasci o meno l'Ue con un accordo. In una dimostrazione senza precedenti di sostegno al nuovo Primo Ministro, i senatori repubblicani dicono che verranno in aiuto del Regno Unito se Johnson sarà costretto alla hard Brexit. Si impegnano inoltre a mantenere la piena cooperazione in materia di intelligence attraverso l'alleanza Five Eyes - che comprende anche Australia, Canada e Nuova Zelanda - e la Nato. La lettera, redatta dal senatore Tom Cotton dell'Arkansas, si congratula con Johnson per la sua elezione a leader e si augura che egli possa accostarsi a Winston Churchill e "ruggire" per la Gran Bretagna come Churchill durante la seconda guerra mondiale. Il sostegno del Senato Usa è oro per Johnson, che aveva dovuto affrontare gli avvertimenti di Nancy Pelosi, il presidente democratico della Camera dei Rappresentanti, che si era espressa contro l’ipotesi di frontiera fisica tra l'Irlanda del Nord e l’Eire. Amicus certus in re incerta cernitur.


Redazione Italia Atlantica

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