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La visita di Trump a Londra e la “relazione speciale” tra Usa e Uk


La visita a Londra di Donald Trump ha voluto segnalare la trama di tessitura della tela diplomatica statunitense sullo scacchiere geopolitico. Il POTUS ha rilanciato con vigore la necessità di rinsaldare la "relazione speciale" tra Washington e Londra, proprio nel momento in cui il Regno Unito si trova alle prese con la difficile prova di concludere la Brexit. Il primo e fondamentale segnale di benevolenza verso il Presidente Trump è giunto, nelle forme di rito, dal discorso di Sua Maestà la Regina che ha sottolineato l'importanza dell'alleanza con gli Usa nel quadro di quelle istituzioni impegnate a garantire la pace, chiaro il riferimento all'Onu e alla Nato. E in questo stesso quadro va letto l'omaggio di Theresa May a Trump, una bozza della Carta Atlantica realizzata nel 1941 da Roosevelt e Churchill. I principali dossier affrontati, direttamente e indirettamente, nel corso della visita sono tre. Il primo è quello dei rapporti con l'Unione Europea. Donald Trump, lodando Boris Johnson e Nigel Farage, ha da subito sostenuto la necessità che il Regno Unito si presenti con rinnovato vigore ai negoziati su Brexit senza escludere uno scenario da No Deal. E allo stesso tempo ha offerto alla Premier May, invitata a rimandare le sue dimissioni, la rapida sottoscrizione di un ambizioso accordo commerciale tra Stati Uniti e Regno Unito che intensifichi le relazioni tra le parti in molti settori che vadano ben oltre il semplice commercio di beni. Il sostegno al Regno Unito su Brexit, così come la paventata minaccia di nuovi dazi sui prodotti Ue, rientrano nella strategie di pressioni che l'Amministrazione Usa sta esercitando su Bruxelles affinché le istituzioni europee si sintonizzino il più possibile con Washington sui principali temi al centro dell'agenda geopolitica. Il secondo dossier oggetto della visita londinese di Trump, è quello relativo alla competizione con la Cina ed in particolare al 5G e alla sicurezza delle informazioni sensibili. Dopo le indiscrezioni secondo cui il Consiglio di Sicurezza Nazionale britannico avrebbe dato il via libera alla partecipazione della cinese Huawei nell'implementazione della rete 5G nel Regno Unito, anche se soltanto per le parti non sensibili, l'Amministrazione Usa confida di portare Londra su posizioni ancora più restrittive nei confronti dell'azienda cinese. In questo quadro va letta la dichiarazione di Trump secondo cui in caso di vittoria di Corbyn alle scorse elezioni generali non sarebbe stato certo che gli Usa avrebbero continuato a condividere informazioni di intelligence con il Regno Unito, date le posizioni in politica estera del leader laburista. Posizione più generalmente ribadita nelle scorse ore dal Dipartimento di Stato, che ha dichiarato che Washington sarebbe intenzionata ad astenersi dal condividere informazioni sensibili su reti non protette. Intanto, il fatto che alcuni tra i principali operatori telefonici britannici, Vodafone in testa, abbiano annunciato di voler sospendere la vendita dei nuovi modelli Huawei, sembra essere un ulteriore passo avanti nel dialogo sul tema. Infine il dossier Iran, di cui si è occupato di recente il saggio Consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton. Il viaggio di Trump è servito anche per fortificare ulteriormente il lavoro congiunto con il Regno Unito, unico componente europeo dei Five Eyes e firmatario nel 2015 dell'accordo per il congelamento del programma nucleare iraniano, per tenere a freno l'attivismo di Teheran nella regione.


Mario Angiolillo

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