Sono giorni convulsi per il Presidente Joe Biden, martedì non c’è stata la tanto attesa fumata bianca in merito all’innalzamento del tetto del debito pubblico, dopo l’incontro con lo Speaker del partito Repubblicano, Kevin McCarthy.
Si è trattato del primo incontro e le parti si rivedranno nuovamente venerdì, per cercare di trovare un’intesa ed evitare il rischio default dal prossimo primo giugno.
Dal 19 gennaio di quest’anno, è opportuno ricordarlo, gli Stati Uniti hanno raggiunto il tetto massimo di debito, pari a $31.4 trilioni di dollari e, da allora, il governo ha potuto adempiere ai propri impegni solo grazie alle misure di continuità emergenziale. Ma le casse del Tesoro si stanno esaurendo in fretta. Secondo uno studio del Bipartisan Policy Center, un think-tank indipendente, le riserve del Tesoro dovrebbero terminare il 1° giugno. Se, pertanto, entro quella data un accordo non sarà raggiunto, gli Stati Uniti non saranno in grado di pagare non solo gli interessi sul debito pubblico e le cedole dei Tresuries, ma anche gli stipendi dei militari, gli assegni della Previdenza Nazionale (Social Security) e così via. Ciò, secondo molti economisti, genererebbe una crisi dei mercati azionari ed una crisi interna senza precedenti. Una gravità tale da spingere il segretario del Tesoro, Janet Yellen, a lanciare, nei giorni scorsi, un grido d’allarme. Secondo il segretario i negoziati sul debito "non dovrebbero svolgersi con una pistola puntata alla testa del popolo americano". A testimonianza della gravità della situazione, la Yellen ha ridotto al minimo la propria permanenza al prossimo G-7, che si svolgerà dal 19 al 21 maggio, in Giappone. Il segretario rientrerà anticipatamente per continuare gli incontri privati, già avviati la scorsa settimana, con i CEO dei grandi istituti finanziari e discutere le conseguenze di un eventuale default dell’economia americana.
Non è la prima volta che gli Stati Uniti si trovano in questa situazione. Basti pensare che, dal 1960 ad oggi, il tetto è stato alzato ben 78 volte. Tuttavia, negli ultimi vent’anni è diventato un ulteriore terreno di scontro politico tra repubblicani e democratici. Sia il presidente Barack Obama che, successivamente, Donald Trump hanno dovuto fronteggiare uno stallo sul tetto del debito. Tuttavia, in entrambi i casi, dopo un breve shutdown, ossia un temporaneo spegnimento delle attività federali, il Congresso ha trovato un’intesa. La novità di questa crisi è rappresentata dall’attuale tensione geopolitica con la Cina e la guerra in Ucraina, a cui vanno aggiunti l’alto livello d’inflazione e la recessione dell’economia americana.
Sino ad oggi i tentativi di negoziazione sono stati fallimentari. Segno di un clima politico sempre più infuocato, in cui i due schieramenti non riescono a trovare quasi mai un’unità d’intenti. È apparso abbastanza chiaramente che i repubblicani provino a sfruttare politicamente la situazione per mettere in difficoltà l’amministrazione democratica.
McCarthy ha ribadito, anche ieri durante l’incontro con Biden, che un accordo è possibile solo a fronte di un taglio significativo della spesa pubblica. Fonti vicine alla Casa Bianca riferiscono che il piano proposto dai repubblicani preveda un taglio ai numerosi programmi di assistenza sociale e, in particolare, al condono sui debiti universitari, tanto caro al presidente.
Da parte sua il Presidente Biden, nella conferenza successiva all’incontro con McCarthy, se da un lato ha ribadito che l'aumento del tetto del debito non sia negoziabile e che il default degli Stati Uniti non sia un’opzione. Dall’altro ha lanciato dei segnali di apertura, affermando di essere pronto ad iniziare una discussione separata sul budget e sulle priorità di spesa.
Interrogato sulla possibilità, ventilata nelle settimane scorse, di ricorrere al 14mo emendamento della Costituzione, che ricordiamo venne adottato subito dopo la guerra di Secessione (1861-1865) e che, alla Sezione 4, statuisce: "validity of the public debt of the United States, authorized by law ... shall not be questioned", ovvero la validità del debito pubblico degli Stati Uniti, autorizzato dalla legge….non può essere messa in discussione e che, dunque, consentirebbe al Presidente di autorizzare nuovi prestiti per far fronte ai debiti del governo, come mezzo per aggirare lo stallo sul tetto del debito.
Biden ha risposto che, sebbene abbia considerato tale opzione, la ritenga difficilmente perseguibile. Il Presidente è convinto, infatti, che il ricorso a tale norma darebbe vita ad una lunga battaglia giudiziaria e che, in assenza di un’estensione della scadenza del tetto, nulla cambierebbe.
Francesco Rizzo Marullo
Enrolled Agent
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